- Un racconto di Amorina Penna -
Stamattina ci ha sorpresi la galaverna. In un silenzio irreale, come se la vita fosse sospesa nello stesso muto stupore, nel grigiore opaco che ancora negava all'alba il suo apparire la nebbia, nel cui abbraccio aveva riposato il giardino tutta la notte, si era sciolta in minuscole lacrime subito cristallizzate dal gelo e adesso quelle lacrime scintillavano in trine e merletti appesi tra i rami e ad ogni singolo stelo: festoni di pizzo che davano l'ultimo saluto alle stelle prima del loro impallidire.
Un sospiro - chissà di chi, forse della Natura stessa - è passato veloce su alcuni di loro muovendoli in un luccichio nuovo; l'incanto è cambiato, i cani si sono destati come da un sortilegio e sono usciti ad esplorare quel mondo strano.
A lungo abbiamo atteso l'apparire delle cince e delle capinere: forse, catturate da quella magia insolita, sono rimaste nei loro ripari ad aspettare che il mondo torni ad essere quello familiare...
- Amorina Penna -
Un sospiro - chissà di chi, forse della Natura stessa - è passato veloce su alcuni di loro muovendoli in un luccichio nuovo; l'incanto è cambiato, i cani si sono destati come da un sortilegio e sono usciti ad esplorare quel mondo strano.
A lungo abbiamo atteso l'apparire delle cince e delle capinere: forse, catturate da quella magia insolita, sono rimaste nei loro ripari ad aspettare che il mondo torni ad essere quello familiare...
- Amorina Penna -
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