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venerdì 27 settembre 2019

Nella nebbia (G. Pascoli)

(Daniela - Luna Nera)





E guardai nella valle: era sparito
tutto! sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.

E c'era appena, qua e là, lo strano
vocìo di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli spersi per quel mondo vano.

E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenzïosi eremitaggi.

Ed un cane uggiolava senza fine,
nè seppi donde, forse a certe péste
che sentii, nè lontane nè vicine;

eco di péste nè tarde nè preste,
alterne, eterne. E io laggiù guardai:
nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.

Chiesero i sogni di rovine: - Mai
non giungerà? Gli scheletri di piante
chiesero: - E tu chi sei, che sempre vai? -

Io, forse, un'ombra vidi, un'ombra errante
con sopra il capo un largo fascio. Vidi,
e più non vidi, nello stesso istante.

Sentii soltanto gl'inquïeti gridi
d'uccelli spersi, l'uggiolar del cane,
e, per il mar senz'onde e senza lidi,
le péste nè vicine nè lontane.




- Giovanni Pascoli -

Primi poemetti (Bologna, Zanichelli 1907)

lunedì 23 settembre 2019

Quelli del mondo di là (racconto da "Elfi e draghi")

(Daniela - Luna Nera)



Ehi! Ehi, pssst! Bambini e bambine, maschietti e signorine, sveglia! Be', se andate a spasso nei boschi o per la brughiera quando la maggior parte della gente se ne sta al calduccio nel letto, e dorme e sogna, può capitare anche a voi, sissignori, di trovarvi tutto a un tratto in mezzo a una gran baraonda di piccole creature, e le voci, i trucchi, le diavolerie che fanno! Sono quelli del mondo di là!
Di tutti i colori ne combinano, sapete, e parlano anche un’altra lingua. Ma per incontrarli dovete cercare i sentieri solitari, le macchie e le fratte.



Chi li ha visti dice che è tutta una genìa di spiritelli dispettosi ed elfi maligni e diavoli, e c’è pure il Pookha, uno strano figuro, che sembra un cavallo ma non è un cavallo, nero come il carbone, con occhi di brace, che sputa fiamme azzurre dalla bocca, puzza di zolfo e ha il ringhio di tuono e una coda ruvida che frusta l’aria e, se ti becca, fa un male! E mentre lui è intento a chissà che, gli elfi suonano e danzano al chiaro di luna e le streghe, con bracciali di serpenti e diademi di occhi di mostri tra i capelli, cavalcano scope, pipistrelli e civette, fanno i loro malefici, e ridono, ridono a crepapelle.



Se il pozzo è senz’acqua o la gente si ammala, se la vacca ha le mammelle asciutte o scalcia e rovescia il secchio del latte, se la paglia del tetto prende fuoco e la panna ha un sapore acido, be’, potete esser certi che c’è qualcuno:
piccolo popolo al lavoro!



Edna O’Brien, da "Elfi e draghi", Einaudi.

venerdì 13 settembre 2019

"Scarpate odorose"

(Daniela - Luna Nera)



Mi sono affacciato
alla finestra di una vecchia fotografia
adagiata su una scarpata
olezzante di origano
e fiori di prato.
Sullo sfondo un mare turchino
ed un cielo sereno
che si specchiava
come un pavone innamorato
di se stesso.
E la brezza marina
m’ha riempito i polmoni
di profumi d’infanzia
e per un attimo
mi ha fatto dimenticare
ansie ed affanni.


- Salvatore Armando Santoro -

martedì 10 settembre 2019

Settembre (Hermann Hesse)

(Daniela - Luna Nera)



Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia.
Silenziosa trema
l'estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d'oro
giù dalla grande acacia.
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno.
S'attarda fra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.

(Hermann Hesse)


giovedì 5 settembre 2019

Settembre

(Daniela - Luna Nera)



Chiaro cielo di settembre
illuminato e paziente
sugli alberi frondosi
sulle tegole rosse

fresca erba
su cui volano farfalle
come i pensieri d’amore
nei tuoi occhi

giorno che scorri
senza nostalgie
canoro giorno di settembre
che ti specchi nel mio calmo cuore.

(Attilio Bertolucci)