-Un racconto di Annalisa Ferri -
Il camino acceso scoppiettava bruciando ciocchi di carpino ed abete, lasciando nella stanza profumo di resina e verso la canna fumaria danzavano ridacchiando infinite e sonore scintille di fuoco. Salivano verso il cielo freddo ed uscivano insieme al fumo denso e profumato per disperdersi nell'aria e verso i rami alti del bosco. Ancora saltellavano, ridevano, immerse nella notte lunghissima, girando attorno alle finestre accese, alle strade deserte, attente a non avvicinarsi allo zampillare della fontana massiccia, attorno ai ruderi antichi senza più iris e viole. L'eco delle risa da fanciullo risuonava ovattato e continuo ovunque le scintille passassero: curiose spiavano le finestre vestite di rosso per Natale, annusavano l'insistente odore lasciato dalla cottura pomeridiana dei biscotti allo zenzero, si nascondevano tra le cataste di legna protette dal gelo, scioglievano per gioco i cristalli posati sui fili d'erba e negli orti deserti. Correvano ridendo nel campanile della chiesa, attorno alla campagna muta, muovendola senza farle fare i rintocchi che erano prerogativa della Notte Santa, ma, entrando da una piccola fessura, illuminavano i personaggi del presepe allestito vicino all'altare.
Da fuori un pellegrino vedeva quel gioco di lucine, quel danzare di scintille tra le candele ed i ceri accesi a contare le domeniche dell'avvento. Quel miracolo ridente avveniva sotto il buio della notte più lunga dell'anno, quando il nero delle tenebre copriva come un pesante velluto le case e le strade: era allora che le lucciole invernali, date dallo scoppiettio del fuoco volavano e danzavano intorno al paese. Ballando ed intrecciandosi il paese era un tripudio di luci che scendevano come fiocchi di neve creando la magia del mistero di Santa Lucia. All'alba ancora danzavano e ridevano, non stanche, attraversando la pineta, il muschio sacro, i fili marmorei di erba e gli alberi vecchi secchi e stanchi. Quando il sole sorse uscendo dalla montagna, quel riso da fanciullo pian piano scomparve, spento dalla prima luce e dal calore che si diffondeva. Si assopiva quel suono di risata e si spegnevano una ad una le luci della notte di Santa Lucia. Ed in egual modo il ciocco rugoso e grande era consumato e non ne rimaneva che cenere ed un flebile filo di fumo profumato di resina.
- Annalisa Ferri -
Daniela bellissimo articolo.
RispondiEliminaStupendo il dipinto della nonna davanti al camino.
Buon pomeriggio Daniela
Grazie Angela! Ciao!
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