(Daniela)
Il piccino, che non è un qualsiasi bambino, ma un folletto di nome Stelluccio, per via di una piccola stella che gli brilla sulla punta del cappuccio, svolta allora l'angolo della strada e va a sbirciare dentro una finestra del pianterreno. Nella stanza c'è seduto Nonno Tommaso, il padrone nel negozio, e si lamenta.
"Natale è ormai vicino - dice fra le lacrime - e io sono tanto povero che non ho giocattoli da vendere. Ho soltanto questi: pochi e vecchi! Come farò?"
Appena Nonno Tommaso se ne va, Stelluccio si arrampica lesto su un raggio di luna e poi...
giù, scivolando su un altro raggio si lascia cadere nella soffitta. Lì ci sono i giocattoli dell'anno prima.
Quanti! Ma sono tutti rotti.
"Chissà - pensa Stelluccio - forse posso accomodarli".
E montò sui palchetti per prendere uno scatolone dove sperava di trovare gli arnesi che facevano al caso suo.
Ma, quando ne solleva il coperchio... tac, salta fuori un pupazzetto a molla che precipitando a terra, sfiora la stella...
E questo magico tocco gli dà per incanto la vita!
"Ciao Stelluccio, - disse - vuoi conoscere un segreto? Metti la tua stella in cima a un bastoncino, e con essa potrai dare vita a tutti i giocattoli.
"Evviva! " esclamò Stelluccio, e subito segue il consiglio e si costruisce una meravigliosa bacchetta magica.
Era davvero divertente: sotto il magico tocco della bacchetta, bestie, soldatini e bambole si rizzano in piedi, camminano, ballano, parlano, cantano. C'era uno strepito assordante, come di carnevale.
"Natale è ormai vicino - dice fra le lacrime - e io sono tanto povero che non ho giocattoli da vendere. Ho soltanto questi: pochi e vecchi! Come farò?"
giù, scivolando su un altro raggio si lascia cadere nella soffitta. Lì ci sono i giocattoli dell'anno prima.
"Chissà - pensa Stelluccio - forse posso accomodarli".
Ma, quando ne solleva il coperchio... tac, salta fuori un pupazzetto a molla che precipitando a terra, sfiora la stella...
"Evviva! " esclamò Stelluccio, e subito segue il consiglio e si costruisce una meravigliosa bacchetta magica.
Quando riesce a stabilire un po' di calma, Stelluccio spiega che intende aggiustare i giocattoli, allora tutti si offrono di aiutarlo.
Ecco: già la giostra funzionava perfettamente, ed ecco che anche le pale del mulino a vento riprendono a girare...
Finalmente ogni cosa fu pronta e Stelluccio impartisce gli ordini:
"In riga! At-tenti! Ora marceremo tutti fino agli scaffali del negozio. Avanti, marsch! Uno, due, uno, due...
Tutti marciano in ordine perfetto, con Stelluccio alla testa.
Ma, quando è il momento di salire sugli scaffali, allora è un pigia pigia. Ognuno voleva essere il primo e accaparrarsi il posto migliore.
"Calma, calma!" - si affanna a gridare Stelluccio - C'è posto per tutti." In men che non si dica i piani inferiori sono pieni. Ora bisognava salire ai superiori. Come fare per arrampicarsi?
Presto fatto. La macchina dei pompieri è ciò che ci vuole: bambole e animali salgono su per la lunga scala rossa. Ma Dimbo non può, con le sue quattro zampone arrampicarsi sulla scala! Stelluccio allora mise in azione la gru, l'elefantino viene sollevato e prende posto sullo scaffale;
poi fu la volta della fattoria e chiocce e pulcini vengono sistemati al posto giusto. Soltanto l'asinello oppone resistenza agli ordini di Stelluccio. Testardo come tutti gli animali della sua famiglia s'è messo in testa di stare vicino all'albero di Natale, e non c'è modo di smuoverlo! Si devono mettere in due per trascinarlo via e sistemarlo nel suo cantuccio.
Ora tutto è pronto. Ogni giocattolo è in ordine perfetto e sull'albero splende l'Angelo, con la sua aureola d'oro attorno al capo biondo.
La giostra gira, sonando allegramente, Dimbo sta sulla giraffa; il cowboy cavalca il suo destriero e, in alto, i palloncini dondolano lievemente.
Il mattino, quando Nonno Tommaso arriva al negozio, non crede ai propri occhi e giunge perfino ad appoggiare il naso alla vetrina per accertarsi che non si trattava di un sogno.
"Che cosa è mai successo?" si chiede, stupito e felice.
"Ma chi sarà stato?"
"Non lo saprai mai, non lo saprai mai!", mormora una misteriosa vocina... E un folletto, con una squillante risata, corre via, guizzandogli fra le gambe. Sulla punta del cappuccio rosso gli brillava una piccola stella.
(riassunto da un libretto della mia infanzia)
Finalmente ogni cosa fu pronta e Stelluccio impartisce gli ordini:
"In riga! At-tenti! Ora marceremo tutti fino agli scaffali del negozio. Avanti, marsch! Uno, due, uno, due...
Ma, quando è il momento di salire sugli scaffali, allora è un pigia pigia. Ognuno voleva essere il primo e accaparrarsi il posto migliore.
Presto fatto. La macchina dei pompieri è ciò che ci vuole: bambole e animali salgono su per la lunga scala rossa. Ma Dimbo non può, con le sue quattro zampone arrampicarsi sulla scala! Stelluccio allora mise in azione la gru, l'elefantino viene sollevato e prende posto sullo scaffale;
poi fu la volta della fattoria e chiocce e pulcini vengono sistemati al posto giusto. Soltanto l'asinello oppone resistenza agli ordini di Stelluccio. Testardo come tutti gli animali della sua famiglia s'è messo in testa di stare vicino all'albero di Natale, e non c'è modo di smuoverlo! Si devono mettere in due per trascinarlo via e sistemarlo nel suo cantuccio.
Il mattino, quando Nonno Tommaso arriva al negozio, non crede ai propri occhi e giunge perfino ad appoggiare il naso alla vetrina per accertarsi che non si trattava di un sogno.
"Che cosa è mai successo?" si chiede, stupito e felice.
"Non lo saprai mai, non lo saprai mai!", mormora una misteriosa vocina... E un folletto, con una squillante risata, corre via, guizzandogli fra le gambe. Sulla punta del cappuccio rosso gli brillava una piccola stella.
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