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lunedì 9 gennaio 2017

"La notte dell'Epifania" di Annalisa Ferri

Nei vicoli gelidi si respirava odore di caramelle preparate con il miele, di biscotti al cioccolato. Nelle zone in ombra era presente il ghiaccio sceso silenzioso nella notte. Uno schiamazzo di bambini accanto alla fontana dai piedi ghiacciati accompagnava il cadenzato rumore del taglialegna a lavoro. 



Fumavano i comignoli dei camini al tramontare del sole. Le montagne erano sovrastate da nubi di panna che promettevano neve, la prima dell'anno. Quella che scendeva insieme all'accendersi della prima stella era una notte speciale... La notte in cui la vecchia portava i doni ed il carbone ai bambini. Non aveva paura del freddo la signora dagli anni incalcolabili, camminava per le strade buie, dopo essersi accertata che tutti fossero a letto.



 La sua ombra la seguiva danzando, arrampicandosi sugli alberi altissimi, entrando nella chiesa dove era esposto il Bambinello per la presentazione ai Magi. Rideva rumorosamente l'ombra spiando le case buie in cui brillavano i carboni ancora rossi, faceva visita alle stalle dove ignari i cavalli dormivano. Mangiava,come era tradizione, i mandarini ed il latte caldo lasciato per il suo passaggio misterioso e riempiva le calze fatte a maglia durante la primavera che pendevano dal camino.



Il suo passaggio era accompagnato da un vento freddo che trasportava fiocchi di neve leggeri provenienti dalla montagna innevata. Un camino ancora bruciava la legna di carpino ed è lì che la vecchia sedette a scaldare le sue ossa fredde, senza anni né stagioni.



Scomparve poi, come sempre, tra le strade buie ed il rumore della fontana, il fischio del vento che muoveva i rami e la corsa feroce dei fiocchi di neve che dal cielo cadevano a testa in giù, mentre l'ombra danzava tra essi sorridendo, in una gioventù ritrovata nel vuoto dell'inverno.



Annalisa Ferri

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