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mercoledì 4 gennaio 2017

La Freccia Azzurra


Un articolo di Daniela (Luna Nera)

Tanti sono i film natalizi per grandi e piccini, ma che io sappia solo uno è dedicato interamente alla Befana: "La Freccia Azzurra".



Nella sua poetica e delicata semplicità è una favola che non vuole assomigliare ai cartoni americani o giapponesi, ma che vuole mantenere in tutto e per tutto la sua italianità, dai disegni pastello e vecchio stile dell’illustratore Paolo Cardoni, alle musiche nostalgiche e raffinate del cantautore Paolo Conte (premiato con il Nastro d’Argento e il David di Donatello), fino alla peculiarità del doppiaggio, dove il da poco scomparso premio Nobel Dario Fo presta la voce al signor Scarafoni e Lella Costa alla Befana. Una favola che conquista grandi e piccini, da riscoprire o scoprire per la prima volta.Una favola per bambini, ma adatta in verità anche ai più grandi. Sembra strano parlare di film d’animazione italiani, eppure il nostro cinema nasconde una piccola perla del genere: era il 1996 quando un giovane autore, Enzo D’Alò debuttava al Festival di Venezia con "La Freccia Azzurra". Tratta dal racconto omonimo del 1964 di Gianni Rodari uno degli scrittori per ragazzi più apprezzati al mondo, la pellicola è una favola che più che natalizia ruota attorno alla festività tipicamente italiana dell’Epifania. Il film è stato realizzato ispirandosi ad un racconto di almeno cinquant'anni fa. È il primo lungometraggio dello studio di animazione "Lanterna Magica", e costò ai suoi autori quasi quattro anni di lavoro.


Sull'immagine di un mondo che gira e si fa via via sempre più grande, una voce fuori campo recita: "Nella notte di Natale, Babbo Natale porta i doni a tutti i bambini del mondo, ma i bambini più fortunati sono quelli italiani, perché in Italia nella notte dell'Epifania ricevono degli altri doni. Li porta loro la Befana, una vecchina che vola di casa in casa a cavallo di una scopa. Un 5 gennaio di tanti anni fa però i bambini italiani rischiarono di non aver nessun dono..."



È il pomeriggio del cinque gennaio. Nevica e in una piccola cittadina tantissimi bambini con i loro genitori si affrettano per le ultime compere.




 

In moltissimi si accalcano anche davanti alla vetrina del negozio della Befana che durante tutto l'anno riceve ordinazioni e lettere dai bambini e, proprio nella notte fra il 5 e il 6 gennaio, porta i doni a chi è stato buono. Quell'anno però molti bambini rischiano di non veder avverato il loro desiderio. Infatti il malefico assistente della Befana, il dottor Scarafoni, dopo aver costretto a letto la vecchina con una "strana influenza", ha incominciato a sua insaputa ad accettare ordinazioni solo dietro un profumato compenso e ha deciso di portare i doni solo a chi ha i soldi per pagarglieli. 



I bambini molto ricchi come Carlo Alberto e Filippo Maria possono perciò consegnare, molto pomposamente, la lunga lista dei regali nel negozio, pagare e andarsene soddisfatti e sicuri di ricevere tutto quanto richiesto.






Ben diversa è invece l'accoglienza per Francesco, un bambino povero, orfano del papà, che aiuta la famiglia vendendo caramelle in un cinema. Passando davanti al negozio della Befana si è innamorato di uno dei tanti giocattoli che popolano la vetrina: uno splendido treno, la Freccia Azzurra. 






Dentro al negozio ha però scoperto che quell'anno per ricevere i doni della Befana, bisogna pagarli, per cui è trattato molto duramente da Scarafoni, che lo minaccia e lo sbatte in strada in malo modo.




I giocattoli, che di nascosto dagli uomini prendono vita, e che, si sa, hanno un cuore grande, indispettiti dalla cattiveria della "Befana" ordiscono un piano ai danni del negozio: ognuno di loro ha voglia infatti di finire nelle mani di un bambino che lo desideri veramente e lo tratti con amore e cura e non nelle mani di quei bambini viziati che si stufano di tutto dopo pochissimo tempo.




Vediamo così i giocattoli discutere tra loro e organizzare un piano di fuga: quasi tutti sono d'accordo che l'unica possibilità sia quella di scappare dal negozio per raggiungere da soli Francesco e gli altri bambini che li aspettano. Così, la sera del 5 gennaio, prima che Scarafoni li prenda per consegnarli ai proprietari che hanno pagato, i giocattoli se la filano in colonna, in una botolache collega il retrobottega del negozio con l'esterno. Inizia a questo punto la grande avventura dei giocattoli e in testa a tutti c'è il cane di pezza Spicciola che, con il naso nella neve, fiuta le tracce di Francesco.



Non appena però Scarafoni si accorge della scomparsa dei giocattoli, si lancia alla loro disperata ricerca: deve assolutamente trovarli e consegnarli al più presto ai genitori che hanno sborsato i quattrini. Perciò, a cavallo della scopa della Befana, Scarafoni inizia ad esplorare la città dall'alto. 




Intanto i giocattoli proseguono nel loro viaggio e, come in ogni "on the road" che si rispetti, lungo il percorso incontrano amici che li aiutano. Come Arturo, il metronotte, o la Statua nella piazza, ma si trovano anche a dover affrontare numerosi pericoli e a superare molti ostacoli: una pozzanghera diventa per loro un terribile gorgo che sta per inghiottire una bambolina, ma per fortuna il Capitano Mezzabarba riesce a salvarla grazie alla sua ancora;




Scarafoni - grazie al tradimento di un membro del gruppo, un pupazzo mago -, sta per riprenderli tutti, ma arriva il pilota giocattolo a sbarrargli la strada, sparandogli in pieno viso una raffica di cicche: 

la Freccia Azzurra sta per essere distrutta da un tram e solo all'ultimo minuto riesce a fuggire dai binari... Mentre i giocattoli molto coraggiosamente cercano di raggiungere il loro obiettivo, in città succedono tante altre cose interessanti.






La Befana, svegliata da una telefonata di protesta di un cliente ricco, scopre che Scarafoni le ha dato delle gocce di veleno e decide dunque di entrare in azione: sveglia i giocattolai della città per far loro costruire nuovi giocattoli da distribuire prima dell'alba.




Frattanto Lesto e Scarpa, due maldestri e litigiosi ladruncoli che hanno visto Scarafoni nascondere molti soldi nella cassaforte, decidono di compiere una rapina,  ma non riuscendo a entrare dall'unica piccola e stretta finestrella che dà accesso al negozio della Befana, decidono di servirsi di un bambino, e rapiscono Francesco che, a quell'ora di notte - terminato il suo lavoro al cinema - è l'unico in giro per la città. Passa un po' di tempo e Scarafoni riesce a raggiungere un'altra volta i giocattoli e sta per catturarli, quando Spicciola lo assale: gli altri riescono così a fuggire, in compenso il cagnolino finisce nel bidone dell'immondizia. Intanto i bambini, sia ricchi che poveri, sono sempre più agitati perché le ore passano e della Befana non c'è alcuna traccia. Solo qualche fortunato vede avverarsi il proprio desiderio perché certi giocattoli (che ormai hanno perso Spicciola e non sono perciò più in grado di seguire le tracce di Francesco), quando trovano sul loro percorso qualche bimbo interessante, scelgono di staccarsi dal gruppo e di fermarsi in dono.



 
Così l'orsetto giallo resta nel lettino di un bimbo che vive in una cantina, le due bamboline si fermano a casa di una bambina, il Capitano Mezzabarba finisce per errore nelle mani di Marina, le matite colorate riempiono la casa di disegni magici a un altro bimbo e la Freccia Azzurra con i macchinisti e il capostazione si ferma da Roberto, il figlio di un ferroviere.



Nel frattempo Francesco, rinchiuso nel negozio della Befana, chiama la polizia per denunciare i due ladruncoli, ma viene creduto loro complice e arrestato. Per fortuna il metronotte Arturo - che è amico di Francesco - convinto dell'innocenza del ragazzo, corre a chiamare la Befana, la quale si precipita in commissariato e, grazie alla sua autorità, lo fa immediatamente rilasciare.




È ormai l'alba. Francesco stanco morto se ne sta tornando a casa e un vetturino che lo vede solo e affranto gli offre un passaggio sulla sua carrozza. La Befana, dopo aver ritirato i nuovi giocattoli da Mastro Simone, parte a razzo per la distribuzione dei regali e riesce ad accontentare tutti i bambini.




Spicciola, che nel frattempo è riuscito - grazie all'aiuto di un altro cane - a uscire dal bidone dell'immondizia e, magicamente, si è trasformato in un cane in carne ed ossa, vaga triste e malinconico per la città deserta... Ad un tratto, quando ormai tutto sembra finire male, Spicciola s'imbatte nella carrozza e reincontra così finalmente Francesco che, felicissimo d'aver trovato un nuovo amico, pensa che quello sia il miglior regalo che la Befana potesse fargli.



Scarafoni ormai perde la speranza di ricuperare i giocattoli, decide di tornare al negozio, prendere i soldi dalla cassaforte e scappare velocemente. Ma nella fuga è inseguito dai genitori, infuriati per non aver ricevuti i regali già pagati: la valigia si apre, tutte le banconote si spargono in cielo e in terra e lui si accascia al suolo disperato, e allora un poliziotto lo arresta per il furto che la Befana ha denunciato; per l'uomo è la fine, per Francesco invece è l'inizio di una nuova vita: la Befana gli propone di diventare il suo nuovo aiutante di fiducia.



(testo dal web)






(Film completo)

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