A sei mesi dal Natale si celebra la nascita di San Giovanni Battista, l’unico Santo, insieme alla Vergine Maria, di cui si celebra il giorno della nascita terrena (24 giugno), oltre a quello del martirio (29 agosto)
Il sole raggiunge il 23 Giugno il punto più alto: è sapere comune che la notte di San Giovanni è il tempo in cui i pianeti ed i segni zodiacali concorrono a caricare di virtù le pietre e le erbe. E’ una notte magica, la notte dell’impossibile, dei prodigi.”
Nella tradizione popolare di numerose culture, era considerata una notte di “passaggio”, spartiacque tra la fase ascendente e discendente del sole,notte dunque “fuori dal tempo”e perciò aperta al ritorno in terra dei defunti, a presenze di streghe e rappresentanti del regno dell’aldilà…Questa notte legata ad antichi riti solstiziali vede attribuire poteri e virtù ad erbe e fiori raccolti ancora bagnati dalla rugiada, con i quali, ,oltre che seccarli per ogni evenienza, se ne poteva fare un’acqua medicamentosa mettendole in un bacile e tenendole a mollo per tutto il giorno… anche lo stesso grano, per San Giovanni, riceveva benefici, tanto che c’era chi aspettava di mietere dopo appunto ”la guazèda”, la guazzata benefica…
Inoltre si diceva che era consigliabile bagnarsi a lungo con la rugiada mattutina perchè “La guàza ad S. Zvàn la guarèss da ogni malan” ( la guazza di S. Giovanni guarisce da tutti i malanni)."La guàza d' San Zvàn d'instèda"....San Giovanni d'estate: così i vecchi distinguevano la festività di domani,S, Giovanni Battista dall'omonimo S. Giovanni Apostolo, la cui ricorrenza è invece il 27 dicembre.
Pare che la guazza di stanotte faccia miracoli, perciò, chi vuole beneficiarne, deve alzarsi all'alba e camminare a lungo nell'erba bagnata a piedi nudi....
In questa notte tra il 23 ed il 24 giugno alcune erbe raccolte bagnate di rugiada in questa speciale oscurità diventano prodigiose, come: la ruta, celebre per le sue proprietà contro lo stress e l’ansia, tonificante per le arterie e vasi capillari riduce l’infiammazione dell’artrite. L’artemisia, ritenuta erba con poteri anticancro, la salvia usata contro il mal di pancia, la menta, rimedio contro l’influenza, l’iperico – noto anche come “erba di San Giovanni”-, un tempo usato per cicatrizzare le ferite, il rosmarino per contrastare le calvizie, e per ultimo ma non ultimo, il proverbiale aglio: “Chi non prende aglio a San Giovanni, è povero tutto l’anno”.
Le leggende dicono che solo a mezzanotte in punto, una pianta di felce che nasce accanto lungo i ruscelli fiorisca: chi riuscirà a cogliere questo fiore acquisterà la fama di saggio e capacità di leggere il passato e prevedere il futuro.
La notte di San Giovanni è soprattutto una notte che colorata d’Amore: perché il 24 giugno è considerata la data più propizia ai matrimoni, numerosissimi sono i “rituali” di previsione sentimentale che le ragazze prive di fidanzato possono provare a eseguire esattamente a mezzanotte.Altra usanza è raccogliere un cardo e bruciacchiarlo, nasconderlo in una fenditura del muro e la mattina aspettare di vederlo verde e fresco come appena colto, se così sarà vorrà dire che ci si innamorerà felicemente corrisposte entro l’anno.Oppure, prendere un uovo separalo dal rosso prendere l’albume e lasciarlo in un bicchiere sul davanzale della finestra; se, il mattino, si troverà l’albume ricoperta di bollicine, entro poco troveranno un uomo bello, buono e ricco.
La notte di San Giovanni è anche celebre e resa ancor più magica dai suoi mille fuochi, che si accendono in tutta Europa, tradizione antichissima tramandata dai Fenici che adoravano il dio Moloch, citato nell’Antico Testamento venerato di Cananei, nominato nel Levitico e nel libro dei Re. Concludendo con le feste del solstizio si assisteva alla glorificazione dell’acqua, simbolo della fecondità e della purificazione e vede San Giovanni protettore dalle influenze malefiche, assicurando la rinascita della luce.
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