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venerdì 7 luglio 2017

Le lucciole e le notti d’estate: credenze e leggende



(Daniela)




Attenti a non prendere lucciole per lanterne… E’ un modo di dire che ha per protagonisti questi insetti che sanno di notti d’estate. Le lucciole, già, che ci fanno tornare con la mente a quando eravamo bambini e le incontravamo la sera accompagnate da tanti “oooh” di meraviglia.

Le lucciole, misteriose perché appaiono col buio e la luna e sono invisibili praticamente con il sole. Per questo attorno a loro si sono create leggende e dicerie, belle o brutte, sempre curiose.



Ed è proprio l’abbinamento del coleottero al calar delle le tenebre, a farlo associare al mondo dei sogni, degli spiriti e dei morti: una credenza giapponese narra per esempio che nelle lucciole vi siano le anime dei defunti. Chi sogna una lucciola poi, secondo il sentire popolare, riceverà un dono inatteso.



Ma sono tante e belle le leggende… Eccone un paio suggerite dal sito Eticamente



La lucciola e gli abiti da sposa

Due bravissime sarte, sorelle ma povere, dovevano una sera terminare assolutamente per l’ indomani l’abito da sposa della ricca figlia del mugnaio. Lavorando e lavorando, arrivarono a consumare tutte le candele che avevano in casa, e non sapevano più come fare. Abitavano in una casetta nel profondo del bosco, la notte era senza luna e loro si accorsero di non avere nemmeno olio da mettere nelle lucerne. I loro lamenti, raccolti dal camino, furono uditi dal popolo delle lucciole, cui loro davano sempre da mangiare fiori e miele. Le lucciole allora discesero tutte dalla cappa del camino e illuminarono la stanza con milioni e milioni di lucine finchè, sul far del giorno, il vestito fu pronto.
La figlia del mugnaio pagò molto bene l’ abito ma non seppe mai spiegarsi il luccichio lunare che aveva la stoffa. Da allora le due sorelle cuciono abiti da sposa nella loro casa nel bosco, e le lucciole si tengono pronte ad andare a far luce con il loro lumino che conferisce ai tessuti lo splendore della luna. Noi le vediamo nelle sere d’ estate mentre si avviano verso quella casa.




La lucciola e la luna

Tanto tempo fa le lucciole erano insetti neri, che uscivano dalla loro tana solo di giorno, quando c’era tanta luce. Una sera, la luna era appena apparsa nel cielo, una lucciola fu chiamata da una piccola libellula che si era ferita ad un’ala e non riusciva più a tornare a casa, così la lucciola mise sulla schiena la libellula e la portò a casa.
All’improvviso, una nuvola coprì la luna e la povera lucciola rimase sola e al buio aveva molta paura, sentì un rumore: l’acqua dello stagno si muoveva e un gracidare sospetto si avvicinava.
Quando si accorse del pericolo, la lucciola cercò di scappare ma al buio della foresta la lucciola non riusciva ad orientarsi ma non riuscì a trovare un nascondiglio: era così buio che non vedeva un palmo dal suo naso. A un tratto, spinte dal vento, le nuvole si spostarono e la luna tornò a brillare nel cielo. Alla luce della luna, la lucciola finalmente riuscì a sfuggire alla rana. La luna vide che la lucciola era salva e perché non corresse più pericoli gli donò un po’ della sua luce. Da quel giorno le lucciole non furono più attaccate da nessuno. Con la loro luce illuminarono la notte.

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