(Daniela)
Da qualche mese a casa di Marco si respira un’atmosfera un po’ diversa, particolare: sua moglie Elisa ha il “pancione”; sta aspettando il primo bambino. Una nuova creatura si affaccia alla vita per ripeterci ancora una volta che “Dio non si è stancato degli uomini”. Un piccolo esserino palpitante, destinato a scuotere involontariamente, come un sasso nello stagno, il normale andamento di tutte le famiglie coinvolte. Non solo quella del papà e della mamma i quali, con il cuore gonfi o di gioia e di trepidazione, cominciano a pensare che un “aiutino”, ora, sarà proprio necessario. Però a chi chiederlo?... Ma anche in quelle dei nonni, specialmente dei nonni materni, Giovanni e Pina, che abitano nello stesso isolato, e cominciano a provare qualcosa di simile, e insieme di diverso, da quando essi stessi aspettavano il loro primo bambino. Un po’ più preoccupata è l’attesa di nonna Pina. Non tanto per i piccoli problemi quotidiani che possono sorgere nell’ambito della custodia del bambino. E neanche per la capacità di donare affetto, tenerezza; nonna Pina ha già il cuore che le batte forte. Ma per il mondo di oggi, con la sua folle corsa, verso dove poi?... Il mondo di oggi con le sue sfide, i suoi trabocchetti, le sue sirene, a volte le sue crudeltà… “Riusciremo a trasmettere il bene, che pure c’è, ma che è meno visibile, meno appariscente?... Riusciremo a sintonizzarci sulla stessa lunghezza d’onda del progetto educativo del papà e della mamma?... Saremo all’altezza di interpretare bene e portare a termine questo grande compito?...”. Più serena, almeno all’apparenza, l’attesa di nonno Giovanni: “Stai tranquilla, Pina, ogni bambino nasce con il suo panierino!... Non ti fasciare la testa, insieme supereremo tutti i problemi… Confida nell’amore. Alla fine chi vince è sempre l’amore, e noi ne abbiamo tanto da donare”. E l’attesa continua nel segno della trepidazione ma anche della fiducia e della speranza.
Bellissimo racconto
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