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venerdì 19 gennaio 2018

La signorina Felicita ovvero la felicità (parte I)


(Daniela)

Vladimir Volegov

Testo del poemetto poetico (anno 1911)



Signorina Felicita, a quest'ora
scende la sera nel giardino antico
della tua casa. Nel mio cuore amico
scende il ricordo. E ti rivedo ancora,
e Ivrea rivedo e la cerulea Dora
e quel dolce paese che non dico.

Signorina Felicita, è il tuo giorno!
A quest'ora che fai? Tosti il caffè,
e il buon aroma si diffonde intorno?
O cuci i lini e canti e pensi a me,
all'avvocato che non fa ritorno?
E l'avvocato è qui: che pensa a te.

Pensa i bei giorni d'un autunno addietro,
Vill'Amarena a sommo dell'ascesa
coi suoi ciliegi e con la sua Marchesa
dannata, e l'orto dal profumo tetro
di busso e i cocci innumeri di vetro
sulla cinta vetusta, alla difesa…

Vill'Amarena! Dolce la tua casa
in quella grande pace settembrina!
La tua casa che veste una cortina
di granoturco fino alla cimasa:
come una dama secentista, invasa
dal Tempo, che vestì da contadina.

Bell'edificio triste inabitato!
Grate panciute, logore, contorte!
Odore d'ombra! Odore di passato!
Odore d'abbandono desolato!
Fiabe defunte delle sovrapporte!

Ercole furibondo e il Centauro,
le gesta dell'eroe navigatore,
Fetonte e il Po, lo sventurato amore
d'arianna, Minosse, il Minotauro,
Dafne rincorsa, trasmutata in lauro
tra le braccia dl Nume ghermitore…

Penso l'arredo - che malinconia -
penso l'arredo squallido e severo,
antico e nuovo: la pirografia
sui divani della Bella Otero
alle specchiere… che malinconia!

Antica suppellettile forbita!
Armadi immensi pieni di lenzuola
che tu rammendi paziente…Avita
semplicità che l'anima consola,
semplicità dove tu vivi sola
con tuo padre la tua semplice vita!
...................................

- Guido Gozzano -



Questo poemetto fu pubblicato per la prima volta sulla "Nuova Antologia" del 16 marzo 1909, e poi confluito nella seconda sezione - titolata Alle soglie - della raccolta I colloqui, pubblicata nel 1911.
Racconta la storia, solo immaginaria, di una signorina Felicita che abitava in una villa del canavese, probabilmente del Gozzano.
Strutturato internamente in otto parti e recante il sottotitolo di "idillio", il testo tratta una vicenda molto semplice, e tipicamente medio-borghese: il protagonista è un avvocato - all'incirca identificabile con Gozzano stesso - in vacanza nel Canavese (zona del Piemonte in provincia di Ivrea) lì si innamora di una donna, Felicita. La situazione, tipica di gran parte della lirica amorosa della tradizione, dà allora l'occasione a Gozzano di intessere dei piccoli quadretti di vita, dove, tra il serio e il faceto, cantare ironicamente sia la bellezza di Felicita che l'ambiente della villa di campagna in cui le vicende hanno luogo (la "Vill'Amarena" dei "bei giorni d'un autunno addietro"). Il tutto è appunto filtrato dalla dimensione malinconica del ricordo.

(dal web)


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