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mercoledì 31 gennaio 2018

La «magia» dell'inverno

(Daniela)




Nei giorni d'inverno, quando mi svegliavo, c'erano «fiori» bianchi di gelo, ai vetri delle finestre. Allora la mamma mi avvolgeva in una coperta di lana e mi portava giù, in cucina.

E da lì io vedevo la «magia».

Sul piano del focolare posava un po' di carta, sopra la carta metteva dei ramoscelli secchi ben ordinati, e su questi qualche pezzo di legno più grosso. 
Poi prendeva da una scatolina uno steccolino di legno e zac! lo strofinava e nasceva all'improvviso una fiammella. Avvicinava la fiammella alla carta e subito si
sprigionava il fuoco.
Il fuoco, con le sue fiamme dai colori diversi, era per me un mistero.
Osservavo a lungo, sotto il paiolo della polenta, mentre la mamma rimestava la farina, le lunghe fiamme che salivano da ogni parte e parevano vive, con quei colori mai uguali: rosso, violetto, giallo e persino verde e azzurro...
Nelle sere d'inverno, la mamma metteva sul focolare un grosso pezzo di legno che bruciava lento.
Io mi avvicinavo, lo toccavo con la paletta e lui mandava fuori scintille simili a stelline che salivano dentro il camino.


- Mario Lodi -

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