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giovedì 4 gennaio 2018

Leggende legate all'Epifania

(Daniela)

Racconta una leggenda che “Quando i Re Magi partirono per portare doni a Gesù Bambino, solo una vecchietta si rifiutò di seguirli. Quando, pentita, cercò di raggiungerli, non ci riuscì. Da allora, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini i doni che non è riuscita a dare a Gesù Bambino”.

Sono numerose le usanze, in giro per il mondo, che fanno riferimento alla vecchietta dei doni che arriva in concomitanza con la Dodicesima Notte.

Come spesso accade, quando le ricorrenze religiose si trasformano in fenomeni popolari, fioriscono miti e leggende.



In Emilia Romagna, ad esempio, si dice che nella notte dell’Epifania le mura diventino ricotta.

Nelle Marche e in Abruzzo si dice che nel giorno della Befana gli animali si mettono a parlare, ma guai a riferire il contenuto delle loro rivelazioni!!

A Palermo si narra che i Re Magi attraversarono l’isola e fecero fiorire per incanto gli aranceti bruciati da una nevicata. 

In Calabria le ragazze, la notte della vigilia, prima di addormentarsi, recitano una canzoncina augurale: se sogneranno una chiesa in festa o un giardino fiorito sarà per loro un anno fortunato.

In Toscana i contadini infilano la testa sotto la cappa del camino cercando di vedere le stelle; solo se ci riescono possono stappare il vino nuovo… l’annata sarà buona.


Un po’ in tutta Italia ci sono dei dolci tradizionali ad hoc, in Piemonte la Fugassa d’la Befana, ha forma di una margherita e al suo interno vengono messe una fava bianca e una nera; chi trova quella bianca paga la focaccia e chi trova la nera il vino.



In Veneto troviamo la Pinsa, una specie di focaccia fatta con farina di mais e frutta secca. In Lombardia, in provincia di Varese, troviamo i cammelli di pasta sfoglia che vengono ricoperti di zucchero prima di essere infornati. In Toscana i cavallucci di Siena, in Abruzzo la Pinza della Befana e in Campania gli Struffoli. A Faenza, in provincia di Ravenna, il 5 gennaio è la “Nott de Bisò”,
un’occasione per gustare specialità gastronomiche e vin brulé a profusione, preparato da ogni rione che partecipa al celeberrimo Palio del Niballo. Il termine dialettale Bisò è proprio un invito a bere: “Bevi, su”. La stessa sera, non molto lontano, a Ferrara ci sono i questuanti accompagnati da diversi personaggi mascherati: una vecchia grinzosa, un vecchione e altri due o tre di straccioni, di cui uno tutto tinto di nero a simboleggiare uno dei Re Magi.



Tutti insieme intonano canti popolari per invitare i cittadini ad essere generosi. Ecco adesso una carrellata dei festeggiamenti e delle tradizioni più caratteristiche legati alla notte dell’Epifania, conosciuta anche come la Dodicesima Notte nel mondo. Così come ci ricorda la Shakespeare infatti, sono trascorse già dodici notti da Natale. In Spagna ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare. In Francia nel giorno della befana si fa un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa il re o la regina della festa. Nel nord della Francia, dal XIV secolo, si mangia per quest’occasione la “Galette des Rois”: è consuetudine tagliarla in tante fette quanti sono gli invitati, più uno. Quest’ultima parte viene chiamata “la parte del Buon Dio” o “la parte del povero”, ed era la parte tradizionalmente destinata al primo povero che si presentava alla porta.



Nel sud della Francia, al posto della galette, si usa preparare una brioche a forma di corona, decorata con frutta candita e zucchero. In Russia si festeggia il 6 Gennaio, qui la chiesa ortodossa, però, in questo giorno celebra il Natale. Secondo la leggenda, in Russia, i regali vengono portati da Padre Gelo accompagnato da Babuschka, una simpatica vecchietta. In Ungheria nel giorno della Befana i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo. In Germania il 6 Gennaio è il giorno della venuta dei Re Magi. In questo, i preti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche Verso o intonano una canzone sacra. Le persone di religione cattolica si recano in Chiesa.
Ma in Germania il 6 Gennaio non è un vero e proprio giorno festivo, si lavora come solito e i bambini vanno a scuola. In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l’ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale.



Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo, il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno. La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio. In Romania, invece, la festa dell’ epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Nel giorno dell’Epifania in Romania si celebra il Boboteaza, il battesimo di Gesù nel Giordano. Durante le celebrazioni si benedicono le acque gelide dei fiumi e dei laghi: il prete getta un crocifisso e gli uomini nuotano per recuperarlo. La credenza vuole che chi lo recupera non avrà malattie per tutto l’anno. Il 7 gennaio si festeggia San Giovanni, ultimo giorno di festa. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire. le case. In conclusione l’Epifania, tutte le feste le porta via….
Buona festa a tutti!

(dal web)

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