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sabato 21 ottobre 2017

Il padre, il figlio e l'asino


(Daniela)



C’era una volta un vecchio commerciante di stoffe di nome Lisandro che aveva un figlio giovane e forte che si chiamava Tobias. Un giorno, entrambi si misero in viaggio verso Roma per acquistare delle nuove stoffe che provenivano dal lontano Oriente. Partirono una mattina molto presto: il cammino era lungo e faticoso, per questo decisero di portare anche il loro piccolo asinello. La bestiola era giovane ma mansueta: spesso Lisandro lo portava con sé per giungere fino al mercato, caricando la sua schiena di pesanti tessuti e stoffe pregiate. Padre e figlio decisero di portare con loro l’asinello in modo che, portati a turno dalla bestiola, potessero alleviare la fatica del percorso.

Mentre il padre veniva portato dall’asinello e il figlio procedeva con i suoi piedi, i passanti, vedendoli, li schernivano: “Ecco!”, dicevano, “Un vecchietto moribondo e inutile, mentre risparmia la sua salute, fa ammalare un bel giovinetto!”. Tobias, sentendo queste parole, diceva ai passanti: ”Mio padre è anziano e io sono giovane e forte; per questo lui è trasportato dall’asino e io cammino a piedi!”. Ma il vecchio Lisandro si vergognò tanto che in un attimo saltò giù e ordinò a suo figlio di salire al suo posto, suo malgrado.

Così, il vecchio padre camminava a piedi e il giovane Tobias viaggiava comodamente sul dorso dell’asinello. Ma dopo poco, la folla dei viandanti non tardò a borbottare: “Ecco, un giovinetto pigro e sanissimo, mentre indulge alla sua pigrizia, ammazza il padre decrepito!”. Il ragazzo, vinto dalla vergogna, si sentì in colpa e costrinse il padre a salire sull’asino insieme a lui.

Così, venivano portati entrambi dall’unico quadrupede: il borbottio dei passanti e l’indignazione si accresceva, perché un unico piccolo e giovane animale era montato da due persone. “Povera bestiola, quanto peso è costretto a trasportare sulla sua giovane schiena!”. Padre e figlio, sentendo le chiacchiere della gente, si sentirono entrambi in colpa: scesero dall’asinello e decisero di procedere a piedi, liberando così la bestiola da ogni peso.



Allorchè si sentì, dopo poco, lo scherno e il riso di tutti i passanti: “Due asini, mentre ne risparmiano uno, non risparmiano se stessi”.
Allora il padre, stanco di tutti questi discorsi disse saggiamente: “Vedi figlio: nulla è approvato da tutti; ora ritorneremo al nostro vecchio modo di comportarci”.

La favola insegna che le persone intorno a noi, e che non ci conoscono bene, spesso ci giudicano facilmente qualsiasi cosa facciamo o diciamo. Bisogna sempre comportarsi correttamente senza dare troppo ascolto alle critiche degli altri che a volte sono poco costruttive e dannose per noi.


(dal web)


(Cliccate qui per la fiaba sonora)








Poesia di Lorenzo Pignotti tratta dal volume "Annibelli" di Luigi Ugolini e Armando Nocentini (Giugno 1950)

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