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sabato 1 dicembre 2018

Visita al presepe (Dicembre)

(Daniela)





A casa Marcellini fare il presepe è un’istituzione di famiglia. Vi partecipano tutti. Chi va a raccogliere il muschio, o rami secchi, cortecce e pietre spugnose. Chi, come il nonno, prepara delle stupende casette in corteccia di sughero che verranno sistemate nel paesaggio adagiato su un tavolino di fronte alla finestra. Chi tira fuori la grotta, i pastori, la stella, gli Angeli, il gruppo della Natività compresi i Re Magi, e il bue e l’asinello riposti l’anno precedente. E si comincia. L’ “ingegnere capo” è papà Giulio, coadiuvato dal figlio Marco di 11 anni in qualità di “capomastro”, ma tutti possono suggerire e collaborare. “Se manca il presepe, non mi sembra Natale!”, dice nonna Ida. Oltre al presepe fatto in casa, tutta la famiglia dedica una giornata delle festività natalizie per visitare i presepi della zona e, se possibile, fare delle puntatine anche un po’ più lontano per vedere qualche presepe “di grido”. E proprio tornando da una di queste visite nonna Ida ha tirato fuori il rospo che le covava dentro: “Ho sentito dire in televisione che non bisogna imporre ai fi gli una religione particolare… Quando saranno grandi decideranno da soli”. “Noi non imponiamo niente a nessuno”, ha risposto papà Giulio. “Mettere al mondo una creatura, è forse un’imposizione? La vita è un dono, non un’imposizione. E come è un dono la vita fi sica, quella del corpo, per intenderci, altrettanto lo è quella dello spirito. E un’altra cosa, secondo me, è da precisare: la persona umana sviluppa e matura lungo delle linee direttrici che ognuno sceglie e sulle quali s’incammina. Un bambino in formazione deve avere la più ampia possibilità di scelta per diventare l’uomo (o la donna) che vuole essere. Tra le tante possibilità ci sono anche delle vie che prevedono un’apertura al trascendente. Ignorarle significa precludere al bambino un settore importante per lo sviluppo della sua personalità. Ignorare il problema della trascendenza, che continuamente ci pungola e ci interpella, è mettere la testa sotto la sabbia. Eliminando questo problema, ad esempio, come spiegare esperienze di vita come quella di Francesco di Assisi o di Madre Teresa di Calcutta e di tanti e tanti altri?




(Tutti i racconti pubblicati ogni mese fanno parte dell'Almanacco di Frate Indovino 2018:
http://www.frateindovino.eu/la-nostra-storia)


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