(Daniela)
La leggenda del vischio è antica e romantica, e risale alla mitologia dei Celti: ecco perché questa pianta magica è diventata simbolo di fortuna e… di baci!Un rametto di vischio in casa, per l’ultimo giorno dell’anno, non può mai mancare. Meglio se lo si posiziona in alto in modo che, allo scoccare della mezzanotte, si possa baciare la persona amata proprio sotto il vischio.
Sapete perché baciarsi sotto un ramoscello di vischio porta fortuna? Per via di una storia d’amore molto, molto antica…
Nella mitologia nordica, il vischio è la pianta sacra di Frigg
(o Freya), dea dell’amore: questa dea ha una storia romantica e dolorosa. Lei aveva due figli, Balder, buono e generoso, e Loki, cattivo e invidioso, che voleva uccidere il fratello. Saputo il piano di Loki, Frigg chiese a tutte le creature animali e vegetali di proteggere Balder, ma si dimenticò del vischio. Loki allora usò proprio questa pianta per fabbricare una freccia che uccise Balder. La dea Frigg appena vide il suo cadavere, iniziò a piangere. Le sua lacrime per magia si trasformarono in bacche bianche, e quando queste toccarono il corpo di Balder, lui tornò in vita. Per la grande felicità, la dea Frigg cominciò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresce il vischio (di solito pioppi, olmi e tigli).
Il suo bacio non era solo un onore, ma anche un portafortuna e una protezione; ai fortunati baciati dalla dea, infatti, non poteva capitare nulla di male.
Il suo bacio non era solo un onore, ma anche un portafortuna e una protezione; ai fortunati baciati dalla dea, infatti, non poteva capitare nulla di male.
I Druidi attribuivano al vischio un grande potere. Essendo una pianta aerea, che non ha radici ma vive attaccata al tronco di altri alberi, era considerata manifestazione degli dei che vivono in cielo; il toccare l'umana terra avrebbe voluto dire perdere i propri preziosi poteri. In effetti se usato bene aveva effetti curativi e miracolosi, se usato male poteva essere velenoso. Viene definita la pianta della Luna, grazie alle sue bacche bianche e lattiginose, che quasi brillano al buio. I Celti usavano coglierlo soltanto in caso di reale necessità e con un falcetto d'oro, vestiti di bianco, scalzi e digiuni.
I druidi celti onoravano il vischio come pianta sacra, perché ritenevano che nascesse dal cielo (per la precisione, che crescesse nei luoghi colpiti dai fulmini), e poiché le sue bacche si sviluppano in 9 mesi e si raggruppano a tre a tre (il 3 è un numero sacro in molte culture).
La notte di capodanno quindi non dimenticate di far passare “casualmente” la persona che amate sotto un ramoscello di vischio, può darsi che Freya dopo migliaia di anni possa ancora aiutarvi!
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