(Daniela)
La domanda inaspettata della piccola Delia (5 anni) aveva colto la nonna di sorpresa. Un attimo di smarrimento, poi si era salvata in corner ricucendo qualche frammento sbrindellato di fiabe e leggende rimaste sullo sfondo della sua fanciullezza. Ma appena possibile era corsa in libreria e aveva acquistato qualche libro che potesse aiutarla al bisogno. Adesso, nei giorni di pioggia, o la sera quando si fa buio, o prima di addormentarsi se rimane a dormire dai nonni, la bimba chiede quasi sempre alla nonna di leggerle una favola. E le suggerisce anche quale. Le conosce tutte ormai ed ha le sue preferite. E guai a sbagliare, o a cambiare qualche parola. Lei interviene subito: “Ma nonna, cosa dici, perché non ti ricordi?”, e le fa ripetere la frase precisa come sta scritta. “Da quando poi, per distrarla da qualche contrarietà, o da qualche piccola baruffa, ho provato a sceneggiare e mimare la vicenda”, racconta la nonna, “non si accontenta più della semplice lettura. Vuole che rifaccia anche le voci maschili o femminili, o il verso degli animali, i gesti… Gradisce un mondo i racconti nei quali sono protagonisti i suoi genitori o i nonni, o altri familiari. E quando, nella finzione, vengono a trovarsi in difficoltà, si fa un sacco di matte risate”. Il pediatra dice che leggere ai bambini è molto importante perché la lettura crea un mondo magico nel quale essi si ritrovano alla perfezione. È come iniziare un viaggio emozionante, costruito sulle ali della fantasia, che porta i bambini in un mondo nuovo tutto da scoprire. La lettura aiuta a sviluppare il linguaggio, l’immaginazione, la creatività; aiuta a scrivere con maggiore proprietà ed inventiva. Se poi si riesce a passare al racconto ideato al momento dall’adulto e portato avanti a due o a più voci dai bambini, allora diventa ancor più esilarante e in grado di creare in essi fiducia e autostima.
Nessun commento:
Posta un commento