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martedì 3 aprile 2018

Nonna, mi racconti una fiaba? (Aprile)

(Daniela)




La domanda inaspettata della piccola Delia (5 anni) aveva colto la nonna di sorpresa. Un attimo di smarrimento, poi si era salvata in corner ricucendo qualche frammento sbrindellato di fiabe e leggende rimaste sullo sfondo della sua fanciullezza. Ma appena possibile era corsa in libreria e aveva acquistato qualche libro che potesse aiutarla al bisogno. Adesso, nei giorni di pioggia, o la sera quando si fa buio, o prima di addormentarsi se rimane a dormire dai nonni, la bimba chiede quasi sempre alla nonna di leggerle una favola. E le suggerisce anche quale. Le conosce tutte ormai ed ha le sue preferite. E guai a sbagliare, o a cambiare qualche parola. Lei interviene subito: “Ma nonna, cosa dici, perché non ti ricordi?”, e le fa ripetere la frase precisa come sta scritta. “Da quando poi, per distrarla da qualche contrarietà, o da qualche piccola baruffa, ho provato a sceneggiare e mimare la vicenda”, racconta la nonna, “non si accontenta più della semplice lettura. Vuole che rifaccia anche le voci maschili o femminili, o il verso degli animali, i gesti… Gradisce un mondo i racconti nei quali sono protagonisti i suoi genitori o i nonni, o altri familiari. E quando, nella finzione, vengono a trovarsi in difficoltà, si fa un sacco di matte risate”. Il pediatra dice che leggere ai bambini è molto importante perché la lettura crea un mondo magico nel quale essi si ritrovano alla perfezione. È come iniziare un viaggio emozionante, costruito sulle ali della fantasia, che porta i bambini in un mondo nuovo tutto da scoprire. La lettura aiuta a sviluppare il linguaggio, l’immaginazione, la creatività; aiuta a scrivere con maggiore proprietà ed inventiva. Se poi si riesce a passare al racconto ideato al momento dall’adulto e portato avanti a due o a più voci dai bambini, allora diventa ancor più esilarante e in grado di creare in essi fiducia e autostima.



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