(Daniela)
Ecco, finalmente, il giorno tanto atteso. Prime avvisaglie per la mamma, la corsa alla clinica, un po’ di inevitabile agitazione, e tanta gioia! Gioia grande per tutti, ma soprattutto per i nonni, che sono doppiamente felici: prima per l’esultanza della loro figlia e del suo sposo, che sono diventati papà e mamma; poi per loro stessi, che sono diventati nonni. Una gioia contenuta per un po’ di apprensione legata a quel pizzico di imponderabile che rimane al fondo di ogni vicenda umana, ma che svanisce quando la porta della sala-parto si spalanca, e un bel bambino emerge dal mistero della vita. “Come sta la mamma?”, è la prima domanda che sorge, seguita da un bell’applauso che si leva tra qualche lacrima di felicità. La “nuova” mamma sta bene, ed è molto fiduciosa. Qualche giorno prima del lieto evento i suoi genitori, nonni del bambino, le hanno detto: “Se vuoi… se volete, nei limiti delle nostre possibilità, potete contare su di noi”. È stata proprio una provvidenza giunta al momento opportuno, ed anche molto gradita, perché la neomamma sa molto bene che i suoi genitori non sono persone propense a interferire nelle cose di famiglia, né a inserirsi nelle scelte educative o nelle loro abitudini di vita, ma sanno stare al loro posto ed offrire una collaborazione discreta e rispettosa… nonostante anche loro abbiano percepito quella fiammata di “senso di appartenenza” e di “istinto di protezione” che li ha investiti nel momento in cui hanno sollevato per la prima volta il loro nipotino sulle braccia. Avanti, allora, in questa nuova fantastica avventura che rinnova, in modo dolcissimo, il mistero dell’amore.
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