(Daniela)
Anche in Russia c’è una Befana, o una “Donna del Natale”, come la chiamano i bambini. C’era una volta una signora che si chiamava Babushka, che era una grande massaia e aveva la casa più bella e pulita del circondario: passava il suo tempo a strofinare, pulire e spolverare qualsiasi cosa e quando non puliva e spolverava cucinava pietanze deliziose in grande quantità. La verità però era che Babushka era così presa da tutte le sue faccende domestiche perché cercava di non pensare a un grande dolore: aveva perso infatti da poco il suo unico figlio piccolo e la cosa la rendeva così triste ma così triste…che non si può dire quanto.
Una notte, mentre lei come al solito puliva e puliva, vennero a bussare alla sua porta alcuni pastori infreddoliti.
Babushka era una brava persona e quando questi le chiesero un tetto sopra la testa e qualcosa da mangiare lei aprì la porta e li aiutò in tutto quello che poteva, chiedendo contemporaneamente “ma che ci fate fuori con questo freddo terribile? Siete matti?” I pastori le risposero che stavano seguendo una stella, una stella che indicava il luogo in cui era nato un bambino molto speciale, re del cielo e della terra e che se voleva sarebbe potuta andare con loro. Babushka rispose di sì ma in realtà era un po’ dubbiosa: un altro bambino?
E se vederlo avesse risvegliato in lei quel dolore che cercava di sopire? Passò quindi un giorno a pulire tutta la casa di nuovo. Passarono altri pastori che la invitarono a unirsi a loro e lei continuò a rispondere che li avrebbe seguiti ma poi trascorreva un altro giorno a pulire la casa e non partiva mai.
Finalmente al terzo giorno decise di portare un regalo a questo bambino, andò al cesto dei giocattoli, li pulì tutti e partì alla volta della stalla…troppo tardi! Quando arrivò infatti Maria e Giuseppe se n’erano andati e Babushka, che era carica di giocattoli, rimase lì un attimo indecisa sul da farsi…finché non ebbe un’idea: avrebbe continuato a cercare questo bambino divino e a ogni bambino che avesse incontrato sulla sua strada avrebbe lasciato un giocattolo così, tanto per non sbagliare.
- da: Studentville -
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