http://www.linkiesta.it/it/article/2014/12/11/i-colori-di-babbo-natale-non-li-ha-decisi-la-coca-cola/23857/
I colori di Babbo Natale non li ha decisi la Coca-Cola
Una leggenda metropolitana che gira ogni anno ma che va troncata una volta per sempre.
Come ogni Natale, spunta sempre fuori qualcuno che fa la grande rivelazione: “Sapevate che Babbo Natale è bianco e rosso perché sono i colori della Coca-Cola?”. Seguono sussulti di sorpresa e amare considerazioni sulla pervasività del marketing se non del capitalismo in generale che sono o non sono, a seconda del grado di anti-americanismo e della posizione politica di chi si esprime, una buona cosa.
Ebbene, dopo che per anni questa voce è girata con la forza della verità, LinkPop può dire che no, non è vero per niente. Non ci dilungheremo sulla ricostruzione delle origini della figura di Babbo Natale/Santa Claus, sugli intrecci delle tradizioni nordiche di un Odino che andava a caccia nei mesi invernali (e riempiva di dolciumi gli stivali dei bambini) e di un turco, San Nicola, che regalò sacchi d’oro a delle fanciulle in cerca di marito. No. Ci soffermiamo sull’ultima parte della storia, o meglio, della leggenda, che vorrebbe un ruolo di peso della Coca-Cola nella costruzione dell’iconografia di Babbo Natale. Non credete a nulla prima di avere letto queste righe.
Leggenda: Babbo Natale è bianco e rosso perché la sua figura è stata creata dalla Coca-Cola che, in modo furbo, lo ha vestito con i suoi colori.
Verità: Babbo Natale era bianco e rosso ben prima che la Coca-Cola lo impiegasse nelle sue pubblicità. I disegni di Haddon Sundblum, l’artista impiegato dall’azienda di Atlanta, risalgono al 1931 e sono questi:
Ebbene, dopo che per anni questa voce è girata con la forza della verità, LinkPop può dire che no, non è vero per niente. Non ci dilungheremo sulla ricostruzione delle origini della figura di Babbo Natale/Santa Claus, sugli intrecci delle tradizioni nordiche di un Odino che andava a caccia nei mesi invernali (e riempiva di dolciumi gli stivali dei bambini) e di un turco, San Nicola, che regalò sacchi d’oro a delle fanciulle in cerca di marito. No. Ci soffermiamo sull’ultima parte della storia, o meglio, della leggenda, che vorrebbe un ruolo di peso della Coca-Cola nella costruzione dell’iconografia di Babbo Natale. Non credete a nulla prima di avere letto queste righe.
Leggenda: Babbo Natale è bianco e rosso perché la sua figura è stata creata dalla Coca-Cola che, in modo furbo, lo ha vestito con i suoi colori.
Verità: Babbo Natale era bianco e rosso ben prima che la Coca-Cola lo impiegasse nelle sue pubblicità. I disegni di Haddon Sundblum, l’artista impiegato dall’azienda di Atlanta, risalgono al 1931 e sono questi:
Ebbene, esistono esempi di Babbo Natale in bianco e rosso di gran lunga più antichi, e sono questi qui sotto. Risalgono al 1906, 1908 e 1925.
Certo, è esistito un periodo di convivenza tra diverse rappresentazioni di Babbo Natale. Aveva un vestito blu o verde, più lungo o corto, con barba più o meno lunga, con sacchi e slitta o senza slitte, con renne e senza renne. Però tutto questo è finito prima che uscisse la pubblicità della Coca-Cola. In un articolo del 1927 (cioè quattro anni prima), sul New York Times si scriveva così:
"Un Babbo Natale standardizzato appare ai bambini. Altezza, peso, statura, sono ormai standard in modo preciso, come i vestiti rossi, il cappuccio e la barbona bianca. Il sacco pieno di giocattoli, le guancione e il naso rossi, le ciglia cespugliose e l’effetto panciuto sono parti inevitabili per un make up perfetto."
Niente da dire: è proprio il Babbo Natale che conosciamo tutti.
Se proprio volessimo essere perfidi, si può anche ricordare che Babbo Natale, vestito di rosso e bianco, fu impiegato per una pubblicità di una bibita già nel 1923, dalla White Rock, un’altra marca di bibite gassate. Cioè otto anni prima che lo facesse la Coca-Cola. E si può vedere qui:
Quindi no, si può dire con una certa serenità che Babbo Natale non è rosso e bianco perché la Coca-Cola lo ha voluto così. È rosso e bianco perché così ha scelto il destino, il fato, la tyche. Che sono, per adesso, ancora più potenti della Coca-Cola.
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