(Daniela)
“Cara nonnina, la ‘principessa’ se ne sta volando ormai verso altri lidi!”, ha sbottato nonno Alberto riferendosi a Cinzia, la nipote di 13 anni, che sembra si stia distaccando sempre più da loro. “Eppure ci siamo sforzati di fare del nostro meglio”, ha soggiunto la nonna; “l’abbiamo seguita, aiutata, accolta sempre con grande affetto… le abbiamo donato tempo, disponibilità, tutto; si può dire che siamo vissuti per lei… Dove abbiamo sbagliato?”. “Non avete sbagliato nulla, cari amici”, ha risposto la preside con la quale si sono confidati; “il fatto è che la vostra bambina sta crescendo. L’edificazione della personalità dell’adolescente passa attraverso un progressivo distacco dal mondo dell’infanzia e della fanciullezza. Distacco che contiene anche un’emancipazione affettiva. Si aprono nuovi orizzonti, nuovi interessi, nuovi centri di attrazione che prendono il sopravvento, e i vecchi punti di riferimento diminuiscono di attualità e di intensità. Ma questo non significa un rifiuto dei genitori, o dei nonni. È un passaggio obbligato sulla via dell’autonomia, indispensabile alla maturazione della persona… L’importante è non sentirsi abbandonati. La funzione dei nonni continua, e deve continuare, anche se non con la stessa intensità e regolarità di prima. I nonni devono mantenere la stessa apertura e affabilità di sempre, perché i loro nipoti, che stanno crescendo, possono aver bisogno di un confidente, che non sarebbe per niente inopportuno se fosse scelto nell’ambito della famiglia stessa. Hanno bisogno di ascoltatori attenti e affidabili con i quali parlare, confrontarsi, esprimere valutazioni, punti di vista, progetti, aspirazioni… Ascoltatori saggi che sappiano dare pareri oggettivi, senza pregiudizi e senza esercitare pressioni psicologiche… State tranquilli, il vostro compito non è ancora esaurito. La vostra Cinzia avrà ancora bisogno di voi”. Così il ritorno a casa dei nonni di Cinzia, è stato molto, ma molto più leggero del viaggio di andata.
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