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sabato 2 giugno 2018

Picnic in montagna (Giugno)

(Daniela)


Nel periodo estivo, quando il tempo è sul bello stabile, i genitori di Andrea e di Elisa (7 e 4 anni) dedicano volentieri una mezza giornata, o anche una giornata intera, ad un tuffo rigeneratore nella natura, che ritempra i grandi e ammalia i bambini. Sanno molto bene quanto siano importanti per i piccoli giornate simili. Questa volta hanno scelto un sabato, e sono venuti anche i nonni, che conoscono bene il luogo: un bosco di faggi a mezza montagna inframmezzato da prati verdissimi cosparsi di fiori, un vero angolo di paradiso. Appena arrivati sul posto i bambini si sono scatenati e, mentre la mamma sistemava le cose e preparava il pranzo, i nonni hanno avuto un bel da fare per contenere la loro esuberanza. La piccola Elisa è partita in quarta dietro alle farfalle che volando le sfioravano i capelli scompigliati; poi una ha catturato la sua attenzione: “Nonna, plendi…. Nonna, plendi….”, e nell’eccitazione del momento i piedini le si sono aggrovigliati con l’erba alta e, patapunfete, un bel capitombolo. Si è rialzata senza piangere, e la sua attenzione si è rivolta ai fi ori: li avrebbe voluti raccogliere tutti per portarli alla mamma… poi una coccinella, un grillo, e ancora le farfalle… Così fi no all’ora di mangiare. Il maschietto, Andrea, ha letteralmente catturato il nonno: voleva conoscere il nome di tutti gli alberi, di tutti gli uccelli, di tutti gli insetti… Poi si sono seduti su una pietra per ammirare la cerchia dei monti visibile in lontananza. Andrea ha voluto sapere il nome di ogni cima. Infine la mamma ha chiamato tutti intorno alla tovaglia stesa sul prato e colma di ogni ben di Dio. Mentre mangiavano un rumore improvviso di rami e di foglie ha fatto volgere tutti dalla parte del bosco. “Nonno, nonno… cosa è?”, ha gridato Andrea. Un capriolo era saltato nel prato e fulmineo era scomparso dal lato opposto. Il nonno ha tranquillizzato tutti: “Niente paura, è un capriolo che si chiama Bamby”. E la piccola Elisa, guardando verso il bosco, ha continuato a ripetere: “Bamby, Bamby…”, finché non si è addormentata tra le braccia della nonna sulla strada del ritorno.


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